domenica, dicembre 29, 2013

Controtendenze


Lo so, non va di moda dire che il Natale è una festa che piace. Quasi tutti si lamentano del Natale: per la corsa al consumismo, per i parenti serpenti, per i cenoni che ingrassano e i portafogli che dimagriscono.

Io sono in controtendenza: amo il Natale. Amo il periodo di Yule, così scintillante. Gli Alberi di Natale li ho amati da sempre, da quando ero bambina. L'Abete è uno dei miei alberi preferiti: profumato, rassicurante, geometrico. Ricco di sorprese. E con le lucine di Natale, poi, diventa davvero regale.

Amo fare l'alberello, e riempire la nostra casina-nido di candele accese. Quest'anno poi devo davvero ringraziare tutti i clienti di Aromantiche, che ci hanno fatto molti ordini, e che hanno scelto di regalare qualcosa fatto con amore e passione.

Mi piacciono i pomeriggi passati a chiacchierare con i parenti: con chi non vedi quasi ma perchè vive lontano, con chi vive vicino ma non riesci a vedere a causa del solito tran tran quotidiano.
La piccola nipotina di Andrea è stata meravigliosa: mi ha illustrato tutti i suoi giocattoli, mi ha fatto parlare al telefono con PeppaPig che chiamava da Parigi, mi ha sciolto il cuore con la sua dolcezza.


Mi piacciono i piccoli doni di Natale, scelti con cura. Come questo portacandeline, pensato per me dalla mia Syl, che rivela un Albero di Luce.
Oppure come questo bellissimo libro, che mi ha regalato mio padre.





Questo libro è stata una sorpresa molto gradita. Mio padre ha scelto, tra i millemila libri dedicati al riconoscimento ed alla cucina delle piante spontanee, proprio quello che desideravo da mesi. Come ha fatto? A volte  mi stupisce proprio!

Casa Edera si è arricchita anche del primo sciogli-cera scalda-sapone professionale. Grazie al mio amore, il primo mattoncino per un vero laboratorio è stato messo. Evviva!

Qualche settimana fa ho ricevuto anche il pacchettino del mug swap indetto da Daniela: davvero una delizia, e la tazza è diventata subito la mia preferita. Grazie Alessandra!



In questi giorni di riposo, dopo il super lavoro di dicembre, raccolgo le energie e la mia mente elabora nuove idee e nuovi progetti. Mi sento davvero in un momento molto fertile. Come la terra scura che accoglie il seme, e che non fa altro che stare.

La semplicità, la leggerezza, il riposo e l'inventiva permeano queste giornate.

Uno smalto rosso, regalo subito amato, che rallegra le mie mani sempre attive. Ho ricominciato anche a mettermi il rossetto: non è mai stata una mia abitudine, ma in questo periodo ho bisogno di ricordarmi della forza e della bellezza del Rosso.



"Bisogna prendere tempo, ritirarsi e nutrirsi, rigenerarsi prima che la creatività possa ricominciare. Assicurarsi che si sta arricchendo noi stessi e nutrire la propria luce. Pensate a che cosa questo significa per voi e come potete nutrire il vostro 'brillare'.

Pensa a te stessa come una pianta che cresce. dal seme spuntano splendide fioriture quando si ha l'energia per farlo. Quanto più vi alimentate meno energia consumate nella crescita. Se in qualsiasi momento la tua crescita richiede troppo sforzo, cerca di trovare il nutrimento necessario.

Se una pianta non riposa e non ricevere nutrimento dopo la fioritura, la prossima fioritura sarà piccola o appassita. Questa è vostra responsabilità. Il fiume della vita vi porterà in molti posti, ma è necessario nutrirsi lungo la strada. Non aspettatevi di essere, creative e produttive per tutto il tempo. Questo non è naturale, e non supporta la crescita sana.

Ricordate la natura dell'anima umana è quello di nutrire la terra. È necessario imparare che la tua luce ha bisogno di essere alimentata e sostenuta, in modo da poter essere un custode della terra.

Sandra Ingerman -Medicina per la Terra"


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giovedì, dicembre 05, 2013

Fertilità Creativa


Il mondo intorno a me è Incinto. E a volte la mente torna a quella solita domanda, perchè io no?
Come promesso, non starò qui a tirare fuori il mio dolore, la sensazione di vuoto, il sentimento di rabbia e ingiustizia verso il mondo che mi pervade a volte.
Non c'è solo quello. Non siamo solo quello.

Forse sbaglio nel parlare di queste tematiche, dovrei affrontare la cosa con più leggerezza, oppure applicare il caro vecchio non ci pensare. Mi rendo conto però che da quando parlo di questa problematica apertamente, tutto ha assunto una sfumatura più sopportabile, più dolce, e anche piena di possibilità.

In questi giorni molte cose hanno accompagnato il mio sentiero di consapevolezza femminile, la mia riconnessione con l'energia del mio corpo, con il potere che sprigiona, con la fisicità.

Le elenco, nella speranza che chi è in Cerca possa trovare spunti, riflessioni, piccole medicine per stare meglio:

- la Tenda Rossa, bellissima iniziativa e percorso di scoperta per ogni donna. Questo mese allestirò anche io la mia piccola tenda rossa, il mio angolo. Quando arriveranno le mestruazioni (perchè arriveranno, non voglio farmi illusioni) le accoglierò come qualcosa di sacro, di potente, di fertilizzante. Il Sangue è la nostra forza, è la nostra parte oscura. E' una magia che ogni mese si rinnova, consentendo di liberare il nostro corpo da tossine e impurità, e ci porta comunque la possibilità di rimanere incinte.

- un libro che ti capita per caso tra le mani in biblioteca. Davvero per caso, era negli scaffali dove espongono i libri appena rientrati. Parlo di questo libro, che già dalle prime pagine mi apre mondi e sopratutto mi fa sentire accolta.

- un pensiero che mi ha mandato la mia Sorella di Anima e collega. Parole tratte da un libro, parole molto sagge, di cui vi riporto solo uno stralcio. Che però leniscono il dolore e mi fanno molto riflettere.

Fondamentalmente, se pensate ad un figlio chiedetevi "se vi sentite incomplete, se vi manca qualcosa di fondamentale..." e chiedetevi anche se vorreste realizzare qualcosa riguardo il vostro lavoro, la vostra parte creativa.
Probabilmente scoprirete che il vostro reale desiderio e' la seconda opzione, che viene "soffocata" dalla prima per non guardare alla propria indipendenza, alle proprie lacune da colmare, alle esperienze a cui non si e' prestato attenzione in passato o semplicemente che non sono state sufficientemente alimentate.
Molto spesso e' cosi'.

Per questo si dice anche che per una donna "partorire se stessa" e' il piu' grande atto di amore, completezza, onestà verso la propria preziosa essenza .

- un mercatino di Natale molto beni riuscito, organizzato dall'Associazione Amaltea in un posto assai interessante, il Tribeca Factory, a Prato.









Forse grazie alle vendite che sono andate benissimo, devo dire che nonostante il mercato fosse rivolto ad un pubblico di genitori con bambini, e nonostante ci fossero centinaia di famiglie con figlioletti al seguito, non mi sono davvero mai sentita da meno. Anzi, mi sono messa a fantasticare sui viaggetti che possiamo farci io e Andrea finchè siamo in due :)

- Le parole della mia Polly: pensa che sei libera, libera di fare figli. Ma soprattutto che sei libera.
Questo è un grande aiuto, per me. Questo pensiero, dico. Sentirmi libera è fondamentale, e in effetti dovrei godermi questa libertà, questa pre-maternità senza imprigionarmi nel pensiero ossessivo della ricerca di una gravidanza. Vivere, uscire, lavorare, godersi il sole d'inverno. Mettere i baccelli di vaniglia nell'olio, per farne oleoliti profumati. Trovarsi la casa che profuma di Cannella, grazie ai saponi e alle candele che sono a stagionare. Fare giratine con i cani. Raccogliere ghiande.

Insomma: stare nelle cose. Stare nel presente.

Tutto questo mi porta una sensazione bellissima di fertilità, di creazione. Ho delle nuove idee per dei saponi. Voglio usare il mio uncinetto non solo per intrecciare guanti e cappelli, come sto facendo adesso, ma anche per lasciarmi guidare dalla natura, dai colori e dalle forme che vedo, per riportarle poi in una scultura tridimensionale, soffice, erbacea e legata anche ai profumi e ai saponi.

- Per ultimo: tempo fa mi sono messa a fare le tagliatelle. Sono venute perfette! Eccole qua.



Il fare, comunque, distoglie dai pensieri. Quando vi prende male, e vi sembra di precipitare nell'abisso del perchè io no?, vi consiglio di impastare.
Una torta, come la fantastica torta di mele di Giulia, un pane per il giorno dopo, dei biscotti a forma di stella.
Fare, impastare, aspettare, lievitare, cuocere.

Questo antico rituale calma il dolore, magari accompagnato da una tazza di tè verde con zucchero alla mela.


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